Batman vol 2 # 48

Bruce Wayne è stato appena raggiunto su una panchina del parco da uno “sconosciuto” che assomiglia al Joker e che inizia a dirgli cose apparentemente senza senso. Bruce vorrebbe andarsene ma l’uomo estrae una pistola e gli racconta che da quando ha visto questo luogo di pace ha smesso di pensare di farla finita, poi lo prega di non tornare ad essere l'uomo che era prima. Bruce lo afferra con rabbia pensando si stia riferendo a Batman, ma l’uomo chiarisce dicendo che stava parlando di tutt’altro poi con un sorrisetto, si mette la canna della pistola sotto il mento. Una improvvisa esplosione proveniente dall’altra parte della città distoglie l’attenzione di Bruce che si allontana preoccupato per Julie Madison. Si volta dietro le sue spalle per un momento scoprendo che l'uomo con cui stava parlando è sparito.
Nel frattempo Jim Gordon è stato attaccato da diverse persone, tutte vestite e apparentemente con gli stessi poteri di Mister Bloom. Il vero Bloom, fuggito dal retro del furgone blindato, afferra Jim tra le sue grinfie e inizia a crescere di statura, affermando di avere dato i suoi speciali semi ai criminali e di averne nascosto un migliaio in tutta la città.
Intanto mentre Geri Powers rilascia l’esercito di Batman robotici per contrastare Bloom e fermare i disordini da lui causati, Bruce, si precipita al Fox Center per sincerarsi sulle condizioni di Julie. Uno dei bambini ha trovato un seme e si trasforma davanti a lui dicendogli di voler fermare Bloom perché ora è come Batman. Poco tempo dopo Bruce si reca a Villa Wayne chiedendogli ad Alfred di mostrargli la Bat caverna.