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Storia della testata antologica dalla Comic Art degli anni novanta

Breve la vita felice di All American Comics

Articolo di Gianni Solazzo del 2016-05-17

All American Comics era una rivista della Comic Art che uscì tra il 1989 e il 1994 per 51 numeri. La sua storia è utile per comprendere quell'incredibile periodo per i fumetti USA pubblicati in Italia che va dalla fine degli anni '80 a metà dei '90.

Alla fine degli anni ottanta i supereroi Marvel e DC in Italia non venivano più pubblicati, tranne per un esperimento fallito della Labor Comics.
Defunta l'Editoriale Corno, defunti i fumetti dei super-eroi, resistevano in edicola la Bonelli che poteva vantare l'enorme successo di Dylan Dog e la Disney che si era riappropriata dei suoi personaggi, per decenni ceduti in licenza alla Mondadori. C'erano le rivista patinate, che pubblicavano fumetti col contagocce. Il garage ermetico di Moebius che già era appunto ermetico, veniva pubblicato da Corto Maltese a due pagine per volta, uno strazio. La pubblicazione di Ronin di Frank Miller? Un'estenuante attesa durata un paio d'anni. Bonelli ebbe il merito di tener duro e probabilmente la sua tenacia permise che nuovi fiori nascessero.
Poi un piccolo editore di Perugia la Star Comics, ripropose timidamente, incredibile a dirsi, l'Uomo Ragno. Fu un botto, quasi subito seguirono i Fantastici Quattro che oltre al lunghissimo ciclo di John Byrne, pubblicò il Devil di Frank Miller e Klaus Janson: la saga di Elektra che nel suo insieme era il meglio di Miller, lo Stanley Kubrick del fumetto.
Gli albi Star Comics curati da Marco Lupoi (oggi capo della Panini Comics) si notavano per l'accuratezza dei redazionali e della posta. Una cura sconosciuta all'Editoriale Corno di 15 anni prima. Si sentiva che i redattori erano soprattutto generosi lettori appassionati. Poi vennero Capitan America e i Vendicatori e gli X-Men.
Un'altra casa editrice la Play Press pubblicò Thor, Wolwerine e Iron man, più innumerevoli speciali. Gli eroi erano tornati e le edicole si ripopolarono.

La Comic Art di Rinaldo Traini, antica casa editrice specializzata nell'editare fumetti come Flash Gordon, Mandrake, L''Uomo Mascherato, arrivò ultima in questa corsa ai supereroi. Lo fece con All American Comics rivista su carta patinata di 100 pagine al costo di 5000 lirette un bel po' rispetto agli albi di Star e Play. La rivista era curata da Paolo Accolti Gil, oggi editore in proprio, allora polemicissimo curatore. Spesso si comprava la rivista per scoprire con chi Accolti Gil se la sarebbe presa quel giorno. I suoi argomenti? Le continuity non rispettate, i numeri saltati delle edizioni americane e le traduzioni. All'inzio collaboravano alla rivista anche Lupoi e Luca Boschi. Lupoi, capo della Star, non poté che defilarsi il più presto possibile. All American Comics riprendeva il nome di una rivista a fumetti statunitense poi confluita nel gran calderone della National, la futura DC. La Comic Art già da qualche anno aveva riportato in Italia la Marvel, con il favoloso Conan di Roy Thomas e John Buscema, editandolo però non nel formato comic book originale, ma nel solito formato bonelliano che dominava in edicola. Stessa operazione fece la Star Comics con un ciclo bellissimo di storie del Punitore che presto però tornò al formato comic book.
All'inizio All American Comics rispecchiò la tradizione della casa editrice (che editava anche due riviste leader come L'Eternauta e Comic Art) mescolando fumetti DC e Marvel, di altre case editrici USA, fumetti d'epoca, con opere non destinate al grande pubblico, come ìl sensazionale Stray Toaster di Bill Sinckiewicz (autore di Elektra Assassin di Frank Miller) e rivisitazioni di personaggi del passato come The Shadow, disegnato dal grande Howard Chaykin.
Molti redazionali con rubriche, news per un totale di 100 pagine, quando Play e Star arrivavano alle 64. Merito di AAC fu riportare in Italia il favoloso Deadmen di Neal Adams e uno sconosciuto fumetto della Marvel ROM, con serie di storie molto affascinanti che ricordavano "L'invasione degli ultracorpi", il film di Don Siegel e il relativo romanzo di Jack Finney. ROM era disegnato da Sal Buscema fratello di John e meno michelangiolesco di lui. Sal era amato e odiato, era di sicuro il disegnatore che produceva più tavole alla Marvel. Un tappabuchi. Molti lo criticavano, a torto, per l'apparente frettolosità dei disegni. La formula però non piacque e dopo 12 numeri ci fu un completo restyling della rivista: 72 pagine con costoletta, presentando ogni mese alternativamente, materiale DC o Marvel. La qualità del materiale DC, sopratutto quello firmato da Chaykin era superiore. Della Marvel AAC raccolse le briciole. Oltre a ROM, Ghost Rider di Howard Mackie, Quasar e soprattutto I Difensori uno dei gruppi più amati. L'alternanza non durò a lungo le preferenze del lettori andavano ai numeri Marvel dedicati e finalmente la rivista assunse la sua forma definitiva: solo materiale Marvel, ruotando i personaggi di cui possedeva i diritti.
Proprio la sciagurata politica della Marvel americana, di vendere singolarmente i diritti delle collane, causò la confusione che regnava in Italia tra editori e lettori. Le case editrici Play, Star e Comic Art litigavano di continuo, perché il mondo Marvel come è noto è un mondo fatto d'interdipendenze, ciò che accade in una collana si riverbera sulle altre. Spesso accadeva che una casa editrice anticipasse nelle sue collane, avvenimenti che nelle collane di altri editori, sarebbero accaduti mesi più tardi. Polemiche, insulti, proteste. Finché il top fu raggiunto quando la Play Press pubblicò in coda ad una delle sue collane, un breve racconto nel quale si anticipava che Alicia, storica fidanzata di Ben Grimm - la Cosa, si fidanzava con Johnny Storm - la Torcia Umana. Rabbia e scandalo questa volta dei lettori, già stufi di dover tenere annotati i vari pezzi di continuity che ogni editore seguiva. Nel frattempo AAC aumentò le pagine a 96, per presentare in ogni numero una storia di ognuno dei personaggi Marvel che possedeva. Giunse fino a 128 pagine, ospitando sulle sue pagine due storie di Quasar alla volta, per raggiungere così la continuity della Star. Un manicomio. Tutto questo fino al febbraio del '94 quando fu annunciata la creazione della Marvel Italia, sezione della Marvel americana che si riprendeva tutti i diritti e s'affidava al team redazionale della Star Comics che d'improvviso si ritrovò senza redattori e senza riviste. Una delle conseguenze fu che Conan ritornò alla Marvel e sparì. La Comic Art l'aveva pubblicato per oltre sei anni, ma la casa madre non fu in grado di dargli continuità.
AAC continuò per qualche numero, presentando materiale DC di altissima qualità. Ma dopo qualche numero, la bella esperienza di una rivista che pretendeva di raccogliere lettori di età diverse, i più sofisticati e quelli più tradizionali, terminò, dopo averci regalato però tanto divertimento.